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EUROPA
Al via la nuova legislatura del Parlamento Ue. Confartigianato ribadisce le aspettative delle Mpi

E’ iniziata il 16 luglio, con la prima seduta plenaria a Strasburgo, la decima legislatura del Parlamento europeo. Ai lavori assembleari ha assistito una rappresentanza di Confartigianato che, nell’occasione, ha incontrato numerosi eurodeputati ai quali ha ribadito le aspettative per una rinnovata e concreta attenzione allo sviluppo dell’artigianato e delle piccole imprese.Leggere di più

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IG NO FOOD
Confartigianato spiega come ottenere l'Indicazione geografica protetta per i prodotti artigiani

Sostegno alle imprese per ottenere la certificazione di Indicazione Geografica Protetta (Ig no food introdotte dal Regolamento Ue del 2023) per la propria produzione. Lo prevede il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 luglio. Si tratta di un provvedimento che alimenta le concessioni di contributi finalizzati alla predisposizione del disciplinare dei prodotti industriali e artigianali tipici, Leggere di più

Studi
PICCOLE IMPRESE
Le filiere e l’apporto delle MPI: al top Moda, Arredamento, Utensileria e Agroalimentare

La filiera produttiva comprende l’insieme delle attività che compongono l’intera catena del valore di un bene o servizio, dalla progettazione alla vendita. Alla filiera partecipano le imprese con attività di produzione di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, macchinari a uso specifico della filiera e quelle che offrono servizi quali trasporto e logistica, consulenza, R&S, marketing e altro. Il sistema produttivo italiano si articola lungo 28 filiere censite dall’Istat.

Una impresa partecipa alla filiera i) con stabili relazioni di cooperazione produttiva, quali commessa, subfornitura o accordi (formali e informali, spesso con la condivisione di tecnologia e input produttivi) e ii) con un semplice rapporto commerciale, di acquisto e vendita.

Come proposto in una nostra analisi pubblicata su Il Sole 24 Ore, un giacimento straordinario di conoscenza sulle filiere è rappresentato da una analisi dei flussi di fatturazione elettronica, ad oggi ancora scarsamente esplorati.

La filiere strategiche negli interventi di policy – L’analisi di filiera è di grande rilevanza per valutare la propagazione degli impulsi – derivanti da shock esterni ovvero da interventi di politica economica – all’interno dell’economia e nell’analisi della competitività di un sistema produttivo. Inoltre, le direttive europee sulla sostenibilità considerano le catena di attività a monte delle imprese soggette ad obblighi, coinvolgendo le imprese che effettuano forniture di beni e/o servizi.

Inoltre,  la filiera produttiva acquista rilevanza ai fini degli interventi di politica economica, come nel caso degli investimenti per la competitività e resilienza delle filiere produttive previsto nel PNRR: nell’intervento sono considerate le filiere strategiche dell’agroindustria, design, moda e arredo, automotive, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica e chimico/farmaceutico.

Alta specializzazione di filiera delle imprese – Circa otto imprese su dieci (79,6%) partecipano a una sola filiera, una su dieci (11,3%) partecipa a 2 filiere, il 4,3% a tre filiere, il 2,1% a quattro filiere e il 2,8% a cinque filiere ed oltre.

Il ranking delle filiere – In relazione al peso sul PIL, la prima tra le 28 filiere è quella dell’Agroalimentare con 130,9 miliardi di euro di valore aggiunto. Un approfondimento sulla filiera più rilevante è proposta nell’ultimo numero di Spirito Artigiano con l’articolo “La vocazione artigiana della filiera agroalimentare spinge il made in Italy” a firma di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi.

Seguono le filiere di Edilizia con 120,2 miliardi, Mezzi di trasporto su gomma con 110,3 miliardi, Energia con 87,1 miliardi, Apparecchiature elettriche industriali, macchine e lavorati a uso non dedicato per specifiche filiere con 78,1 miliardi, Farmaceutica, prodotti per la cura e la pulizia personale, animale e della casa con 70,2 miliardi, Abbigliamento, calzature, accessori vestiario, anche a uso sportivo con 64,5 miliardi, Sanità e assistenza sociale con 55 miliardi, Arredamento per casa o ufficio con 51,2 miliardi, Infrastrutture e servizi di telecomunicazione con 50,8 miliardi, Apparecchiature elettriche o elettroniche a uso domestico con 49 miliardi, Turismo e tempo libero con 47 miliardi, Economia circolare e gestione dei rifiuti con 44,1 miliardi, Infrastrutture e servizi di trasporto su gomma con 39,2 miliardi, Finanza con 37 miliardi, Utensileria e minuteria non elettrica, a uso domestico, industriale e professionale con 34,6 miliardi, Aero-spazio e difesa con 23,1 miliardi, Mezzi di trasporto su acqua con 23 miliardi, Servizio idrico con 21,4 miliardi, Mezzi di trasporto su rotaia o via cavo con 20,9 miliardi, Editoria con 20 miliardi, Infrastrutture e servizi di trasporto su rotaia e via cavo con 17,2 miliardi, Istruzione e formazione professionale con 16,9 miliardi, Infrastrutture e servizi per il trasporto aereo, aerospaziali e di difesa con 14 miliardi, Contenuti audio e audiovisivi con 12,5 miliardi, Preziosi con 10,8 miliardi e Infrastrutture e servizi di trasporto su acqua con 10,2 miliardi.

La vocazione di piccola impresa delle filiere manifatturiere – Centrando l’attenzione alle 12 filiere centrate su prodotti della manifattura, si calcola che in media l’apporto delle micro e piccole imprese (MPI) è pari al 43,5% del valore aggiunto della filiera.

La filiera a maggiore vocazione di piccola impresa è quella dell’Abbigliamento, calzature, accessori vestiario, con il 48,8% del valore aggiunto della filiera generato da 74mila imprese tra 3 e 49 addetti (MPI), seguito da Arredamento per casa o ufficio con il 47,2% generato da 68mila MPI, Utensileria e minuteria non elettrica, a uso domestico, industriale e professionale con il 46,5% generato da 44mila MPI, Agroalimentare con il 44,8% generato da 200mila MPI, Aero-spazio e difesa con il 44,6% generato da 7mila MPI, Apparecchiature elettriche o elettroniche a uso domestico con il 43,8% generato da 42mila MPI, Apparecchiature  elettriche industriali, macchine e lavorati a uso non dedicato per specifiche filiere con il 43,7% generato da 49mila MPI, Preziosi con il 43,5% generato da 10mila MPI, Mezzi di trasporto su acqua con il 42,1% generato da 14mila MPI, Farmaceutica, prodotti per la cura e la pulizia personale, animale e della casa con il 41,1% generato da 54mila MPI, Mezzi di trasporto su rotaia o via cavo con il 40,3% generato da 7mila MPI e Mezzi di trasporto su gomma con il 38,1% generato da 98mila MPI.


Scarica i grafici del rapporto.

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EDILIZIA
Il Ministro Salvini a Confartigianato: “Assoluta attenzione alle proposte delle Mpi dell'edilizia"
Assoluta attenzione alle proposte di Confartigianato, in particolare per gli aspetti che stanno a cuore agli artigiani e alle piccole imprese nella messa a punto del nuovo Codice degli appalti. L’ha assicurata il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento all’Assemblea pubblica di Anaepa Confartigianato Edilizia… (Leggi tutto)
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MEDIA
Il cibo è cultura e identità: ‘Spirito Artigiano’ e la difesa del nostro patrimonio alimentare

Il nuovo numero di ‘Spirito Artigiano’ è dedicato al cibo e alle sfide per difendere la qualità e la ricchezza del nostro patrimonio alimentare dalle minacce della globalizzazioni dei consumi e dalle derive mediatiche e commerciali.

Giulio Sapelli, Presidente della Fondazione Germozzi, analizza il cibo come una pratica sociale fondamentale, influenzata dal controllo biopolitico nelle società tardo-capitalistiche. In un contesto dove i consumatori sono addestrati a produrre desideri per alimentare la macchina del profitto, il cibo diventa una liturgia della nuova religione della salute. La nutrizione è vista come un mezzo per raggiungere l’eternità, seguendo diete e comportamenti prescritti. Sapelli richiama il lavoro di Mary Douglas per comprendere come i concetti di purezza e pericolo nell’alimentazione siano strumenti per riprodurre le strutture di senso in ogni società, oggi profondamente trasformate.

Per Paolo Manfredi, consulente per la Trasformazione digitale di Confartigianato, l’alimentazione italiana è un pilastro dell’identità nazionale. L’Italia vanta una varietà eno-gastronomica unica, frutto della connessione con le culture locali e dell’innovazione. Tuttavia, Manfredi avverte che questo equilibrio è minacciato da trasformazioni rapide, come la chiusura dei ristoranti familiari e l’omologazione dell’offerta alimentare. Per preservare la qualità e la sostenibilità del cibo italiano, Manfredi propone una ricostruzione della cultura alimentare nazionale attraverso politiche pubbliche e il ruolo centrale di artigiani, contadini e ristoratori. La sfida è creare una food policy italiana che promuova una nuova cultura alimentare, attenta alla salute, alla sostenibilità e alla qualità della vita.

E’ sulla stessa linea il giornalista Carlo Cambi che critica l’attuale percezione della gastronomia, ridotta a fenomeno mediatico e commerciale, distaccata dalla sua dimensione culturale e antropologica. Richiama l’importanza della gastronomia come manifestazione culturale e identitaria, radicata nella storia e nella scienza sociale, piuttosto che come semplice soddisfazione di un bisogno alimentare. Cambi evidenzia la necessità di riconnettere la filiera agroalimentare, valorizzando il ruolo degli artigiani e del cuoco come produttori di beni culturali. Propone l’idea del “Cuoco d’Arte” o “Arti-chef”, un maestro di cucina che lavora direttamente con i prodotti locali, mantenendo un forte legame con il territorio e la tradizione. Cambi suggerisce la creazione di un circuito e di una guida per promuovere questa figura, che non solo prepara cibi, ma rappresenta anche una fonte di esperienza culturale e identitaria. Insiste sull’importanza di una cucina autentica, radicata nella manualità e nella creatività, contrapposta alla standardizzazione e all’omologazione del gusto imposte dalle multinazionali.

Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, sottolinea l’importanza del settore agroalimentare italiano nel contesto economico internazionale. Nonostante la crisi globale, questo settore dimostra una forte resilienza, sostenuto sia dalla domanda estera che dall’interesse interno per i prodotti biologici e a chilometro zero. Il sistema agroalimentare italiano è caratterizzato da una catena del valore articolata, con una significativa presenza di micro e piccole imprese artigiane che influenzano la qualità della produzione e favoriscono un dinamismo delle esportazioni.

Marzia Morganti, giornalista ed esperta di enogastronomia, esplora la connessione tra arte e artigianato in cucina. Riferendosi al celebre libro di Pellegrino Artusi e a moderne trasmissioni televisive, l’autrice sostiene che la cucina può essere considerata una forma d’arte grazie all’impegno e alla creatività dei cuochi. Citando lo chef Massimo Bottura, Morganti evidenzia come la qualità artigianale sia centrale nella cucina, dove i cuochi sono visti come artigiani che creano piatti capaci di stimolare tutti i sensi, integrando tradizione e innovazione. Il cuoco, secondo Morganti, diventa artista quando riesce a trasformare ingredienti di qualità, spesso forniti da produttori artigianali, in esperienze culinarie che rappresentano un incontro di cultura, storia e sapori.

Vladi Finotto, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, sottolinea che il settore agroalimentare è responsabile di quasi un terzo delle emissioni globali, e la transizione sostenibile richiede un ripensamento della produzione e del consumo, con un ruolo chiave per l’artigianato. Finotto propone un nuovo patto tra produzione artigiana e consumo urbano-regionale per promuovere la sostenibilità. Gli artigiani del cibo, con le loro competenze tecniche e capacità di innovazione, possono catalizzare questa transizione. La chiave è facilitare il loro ruolo con politiche di supporto e formazione continua, seguendo esempi come la James Beard Foundation negli Stati Uniti.

Igles Corelli, chef rinomato con cinque stelle Michelin, enfatizza l’importanza dell’artigianato nel mestiere del cuoco. Corelli sostiene che la cucina dovrebbe rimanere ancorata all’artigianato, poiché si basa su creatività, manualità e contatto diretto con i produttori. Critica la falsa narrazione degli show televisivi, che spesso allontanano le persone dalla realtà della cucina. Corelli vede il ruolo del cuoco come ambasciatore del Made in Italy e incoraggia i giovani a intraprendere questa carriera, sfatando il mito delle condizioni di lavoro insostenibili. La pandemia ha rafforzato il rapporto tra piccoli produttori e ristoratori, un aspetto che Corelli ritiene cruciale per il futuro della cucina artigianale.

Roberta Garibaldi, docente all’Università degli studi di Bergamo, evidenzia l’importanza strategica del patrimonio enogastronomico italiano, non solo per il suo valore culturale, ma anche come potente attrattore turistico. I turisti, sia europei che d’oltreoceano, mostrano un crescente interesse per esperienze enogastronomiche locali. Questa tendenza può essere una risorsa per artigiani e botteghe storiche del gusto, che custodiscono tradizioni culinarie preziose. Tuttavia, queste attività affrontano difficoltà economiche e la mancanza di ricambio generazionale, rischiando di scomparire. Garibaldi suggerisce che il turismo, se ben gestito, può rivitalizzare queste realtà, promuovendo la sopravvivenza e la valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche attraverso interventi di supporto, formazione, defiscalizzazione e creazione di reti territoriali.

L’International Street Food, ideato da Alfredo Orofino, è un evento itinerante che celebra la cucina di strada italiana e internazionale. Nato otto anni fa, ha visto un successo crescente, con 150 tappe e oltre 12 milioni di visitatori l’anno scorso. La manifestazione valorizza piatti regionali tradizionali come arrosticini abruzzesi, arancini siciliani e bombette pugliesi, oltre a specialità internazionali, promuovendo inclusività e curiosità gastronomica. La qualità e la tradizione sono criteri fondamentali nella selezione dei partecipanti. L’evento non solo permette al pubblico di scoprire nuove pietanze, ma rappresenta anche un’importante piattaforma per chef di strada di eccellenza.

Giovanni Boccia, direttore della Fondazione Germozzi, analizza il film “Il Gusto delle Cose” di Tran Anh Hung, che esplora l’intreccio tra cibo, artigianato e relazioni umane nel contesto dell’alta cucina francese del XIX secolo. Il film, ispirato al romanzo di Marcel Rouff, narra la storia di Eugenie, cuoca artigiana, e Dodin-Bouffant, celebre gastronomo, la cui relazione evolve attraverso la cucina. La pellicola celebra l’arte culinaria come espressione di amore e dedizione, lontano dalle competizioni culinarie televisive. Con la collaborazione dello chef Pierre Gagnaire, il film enfatizza la preparazione del cibo come un processo artistico e manuale. La presenza della giovane Pauline, aspirante cuoca, sottolinea l’importanza della trasmissione del sapere artigiano tra generazioni.

In questo numero di Spirito Artigiano, Antonio Payar, dirigente di Confartigianato, mette in evidenza il messaggio con cui il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha aperto la 50ª Settimana Sociale dei Cattolici italiani svoltasi aTrieste. Ha usato l’espressione “Amiamo l’Italia e, per questo, ci facciamo artigiani di democrazia, servitori del bene comune”. Questo concetto sottolinea l’impegno per rigenerare la democrazia attraverso un approccio “artigiano”, che combina ispirazione e intelligenza creativa. L’intelligenza “artigiana” è definita dalla sua capacità di sfidare le certezze e di innovare, operando fuori dagli schemi. Essere “artigiani” significa essere aperti all’ignoto, inventare e creare, partecipando attivamente e liberamente alle relazioni sociali. La creatività, secondo questo approccio, è essenziale per mantenere l’umanità e promuovere una democrazia partecipativa.


Sfoglia il nuovo numero di Spirito Artigiano

 

 

Comunicati stampa
FISCO
Correzioni al concordato preventivo nella giusta direzione, ma servono altre modifiche
©Presidenza Consiglio dei Ministri

Le correzioni al concordato preventivo biennale vanno nella giusta direzione ma sono necessarie altre modifiche all’impianto normativo per rendere il concordato più efficace ed equo e per migliorare la fedeltà fiscale. È quanto hanno espresso Confartigianato e Cna nell’audizione davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato sullo schema di decreto che introduce disposizioni integrative e correttive al concordato.Leggere di più

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EVENTI
A Rimini Vincenzo Schettini emoziona i 1.200 partecipanti all'evento 'L’artigianato che ci piace'

“Oggi nessuno racconta ai giovani quanto sia importante un mestiere nel quale metti in gioco tutto te stesso, la tua creatività, il tuo essere. La figura dell’Artigiano è questa, e da questa ne sono venute fuori tante altre. Leonardo da Vinci era un artigiano. Lui diceva: ‘La conoscenza è figlia dell’esperienza’. Aveva capito che il fare occupa la tua mente, mette in moto il meccanismo della creatività e ti rende una persona curiosa, il fare ti migliora, ti fa andare avanti e ti fa anche capire che la vita è dura, ma che è bella, che il mestiere dell’artigiano è un mestiere complicato, ma affascinante”.Leggere di più

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EVENTI
La Ministra Calderone: "Formazione di qualità contro la carenza di personale"
“Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è un tema centrale. Ci deve essere uno sforzo comune delle istituzioni e delle parti sociali per promuovere la formazione e gli strumenti della contrattazione per sostenerla, in un mercato del lavoro che sta evolvendo rapidamente”. Così la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone(Leggi tutto)